Come un dio immortale - Estratto #8


Buona domenica, amici! Per questo nuovo flash sul romanzo Come un dio immortale mi attardo ancora un momento sul capitolo 13 con questo dialogo tra il protagonista e il suo amico Lorenzo.

Ditemi, vi siete mai sentiti come Flavio, né felici né infelici?

Oggi ho il piacere di segnalarvi anche una nuova recensioni al romanzo, per la quale devo ringraziare Renato Mite:

Inchiostro Mite

Alla prossima!

Si infilarono in macchina.
«Credo che qualcuno mi stia pedinando, Lorenzo».
«Dio, smettila di inseguire queste fantasie paranoiche e comincia a guardare in faccia la realtà, te lo dico per il tuo bene».
«Sul serio. C’è una Opel Corsa che mi sta alle calcagna. E non è una mia fantasia, me l’ha fatta notare anche Milena. Era sotto casa sua questa sera e ci è venuta dietro per tutto il tragitto. L’ho ritrovata parcheggiata vicino al tuo palazzo e quando me ne sono andato, ha ripreso a tampinarmi».
«Sarà qualcuno che fa la tua stessa strada».
«Non credo proprio. Ora non la vedo in giro, ma potrebbero essersi appostati dietro un albero a spiarmi…», mormorò, scrutando nel buio.
«Flavio, stai per sposarti, te lo ricordi? Milena non merita che tu la tratti così. Se ti sei stancato di lei, manda a monte il matrimonio, rompi con lei, ma non ferirla».
Flavio si voltò a guardarlo, stupito che non avesse il solito atteggiamento beffardo. Sembrava realmente in pena per lui.
«Non sono più sicuro di nulla», ammise. «Mi sento come intrappolato in una zona grigia, né felice né infelice».
«Sei un egoista, totalmente assorbito da te stesso. Incapace di prenderti le tue responsabilità».
Lui non disse nulla. Si prese la testa tra le mani.

Commenti

  1. Un sacco di volte mi sono sentita come Flavio, in una zona grigia, uscirne è possibile, ma serve un grande coraggio, quello di lasciare la certezza di una situazione che ci sta stretta, per affrontare l'indeterminatezza di un nuovo inizio nella nostra vita. Chi non rischia però vivrà di rimpianti.

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    1. Hai ragione, occorre tanto coraggio per uscire dalle situazioni che ci stanno strette. Conosco benissimo anche io la sensazione, in questi casi la paura dell'incertezza è tale da paralizzare. A volte arriva una spinta dall'esterno a darci la possibilità di liberarci, altre occorre cercare da soli la forza.
      Grazie per il tuo commento, Giulia e buon inizio di settimana ^_^

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  2. Credo davvero Flavio racconti un po' di ognuno di noi, e anche molto bene.

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    1. Penso anche io che siano in tanti a provare questo stato d'animo un po' in bilico. Spesso è perché non si sa cosa si vuole davvero o lo si sa ma si è bloccati in situazioni senza apparente via d'uscita. Dovremmo tutti ascoltarci di più, forse.
      Grazie per essere passata e aver lasciato il tuo commento, Nadia :*

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  3. Trovo improbabile riuscire a mandare a monte un matrimonio senza ferire il partner. Pertanto, se l'invito è quello di rompere un rapporto, lo scopo può essere quello di non mentire più all'altro, o di non farlo più soffrire, ma ferirlo mi pare inevitabile.

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    1. Hai proprio ragione. Ferire l'altro è inevitabile, nel caso di una rottura, soprattutto quando è difficile motivarla. In questo caso, più che altro l'amico puntava a limitare i danni che avrebbero comportato le varie menzogne e ambiguità. Uno strappo rapido è meno doloroso, ma doloroso comunque. Grazie per il commento :)

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  4. La zona grigia... Penso che sia la sensazione di inderterminatezza, il non sapere più` dove andare, avete la felicità a portata di mano e rischiare di affondare nell'infelicità. Mi è capitato in passato, ora la mia vita sentimentale è stabile, per fortuna. Non è per niente facile stare nella zona grigia😥

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    1. Già, secondo me è difficile proprio perché si è un po' a metà strada e quindi occorre più determinazione per cambiare. E non solo nelle situazioni sentimentali, purtroppo. A me è capitato per esempio per il lavoro, dove non ero del tutto felice ma neppure stavo così male da trovare la forza di cercare altro.

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